NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO

Con questo slogan oggi un centinaio di ragazzi apparentemente delle scuole superiori, hanno sfilato in corteo alle 9 del mattino lungo la via Roma di Palermo.

Da passante, per andare a lavoro, la visione di questi ragazzi mi ha immediatamente provocato e interrogato forse anche per il brivido che per un istante ha attraversato il mio corpo, trovandomi per qualche secondo in mezzo a loro. Ma siamo sicuri che per non pagare la crisi sia giusto mandare in tilt per qualche ora parte della città, facendo ritardare al lavoro chi ha necessità di tirare su la saracinesca per portare a casa la “pagnotta”? Occorre dire che anche chi con quel pezzo di città non c’entra nulla, avrà avuto i propri disagi visto che le linee 101, 102,107, ecc… non potevano passare.

Le folle da sempre sono state trascinatrici e sono sicuro che anche molti passanti che vedevano questi ragazzi, o li vedranno magari nei tg, anche se non si uniscono a loro per pudore li ammirano. Ma anche partendo dal disagio che possono provare davanti la confusione che predomina in questo periodo e l’incertezza del futuro, spinti comunque da un desiderio di bene che alberga nei loro cuori, che sicuramente sarà stato il motore che li ha spinti oggi a scendere in piazza, continuo ad essere dubbioso sul metodo utilizzato per rispondere a questo disagio.

Non è forse che ci sta dentro a questo tentativo di dar voce alla protesta qualche scorciatoia per avere tutto e subito?! O forse la pigrizia di mettersi a costruire assumendosi la propria responsabilità di fronte la realtà che in questo momento “di crisi”, o per meglio dire di cambiamento, impone di guardare le cose in modo più approfondito e richiede una personale iniziativa costruttiva.

Adesso forse è arrivato anche il momento di smetterla di parlare di crisi e cominciare a capire che questo è il momento in cui ognuno deve cominciare a dire “IO” mettendosi all’opera per entrarci dentro e costruire IL CAMBIAMENTO che sta accadendo per esserne protagonisti, e non spettatori, innanzitutto a partire da quello che ognuno è chiamato a fare.

 

Dott. Nicolò Badalì
Dott. Nicolò Badalì

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